come al solito, come non me lo aspetto, come sai fare tu. Avrò le mie usuali certezze, sicuro che non mi prenderai alla sprovvista, non questa volta. Perché sono io, perché ci sono già passato, perché sono ulteriormente migliorato. Eppure non ce la farò, cederò, perché sarò convinto ancora dalle sensazioni, da quell’intuizioni interiori che disarmano, che buttano giù muri, che superano la razionalità. Crederò in quello sguardo che si ancorerà al mio, a quel sorriso dal quale non potrò prescindere. Sarà un’improvvisata, sia che arriverai dal passato, sia che arriverai dal futuro, perché verrai da quello che c’è da vivere.
Saranno ore piccole, per poi correre in ufficio distrutto e lo stesso felice. Saranno allegrie devastanti e voglia di fare e non smettere un secondo. Saranno notti insonni spese a fantasticare, il pensiero che non molla, la frase giusta per un messaggio, le risate al telefono. Riuscirai così, come piace a me, con la volontà imprescindibile delle cose che per forza devono accadere. Entrerò nella sua vita, dove ramificherò parte della mia, nella sola consapevolezza di equilibri più controllati tra il dare e l’avere. Ne inventerò qualcuna delle mie, sorprese inattese per destabilizzare in positivo, con il dialogo che si fortificherà giorno per giorno. E tu sarai lì, a dimostrarmi ancora una volta che non ho scelta, non facile come ora almeno. Ora che sul piano razionale tutto è come voglio, dove non esiste base emotiva, dove il cuore batte solo per pompare sangue giù nelle vene e non per emozionare. Sarà quando sarà, nei tempi e con la fretta che stabilirai tu. Ci vediamo lì, alla prossima fermata, al prossimo sorriso sul quale ti fermerai e che non potrò fare a meno di notare. Chissà, sarai buono per un altro romanzo, per delle nuove canzoni, per delle nuove speranze che oggi non so nemmeno pianificare, presupporre. Ci vediamo poi: ciao amore, ciao.

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