Il cielo è un mantello di velluto scuro tenuto su dalle stelle,

quasi come le puntine da disegno che mantenevano cartelloni e cartine sui muri delle classi. In questa vigilia dell’ultimo dell’anno, viene naturale osservare quello che è andato, quello che sarà, quello che è, come se davvero vi fosse una frattura netta fra prima e dopo, fra oggi e domani: stronzate. Guardami, guardati e ora dimmi:…

E il cielo lascia intravedere un po’ di tutto,

qualche volta di buono, qualche volta di cattivo. È stato un periodo strano – tutto sommato credo stia volgendo al termine – vissuto costantemente con l’aria di chi non ha nulla di definito tra le mani, con la vaghezza di condizioni sempre in bilico e la volontà di non fermarmi: nessuna certezza. Anzi no, mentivo…

Vorrei ci fossi sempre,

vorrei che non fossero momenti, perché avrei bisogno della tua presenza costantemente. Sei ancora più donna di quando ci eravamo salutati l’estate scorsa, sulla porta di casa tua: il tuo quarto di secolo è il migliore che abbia mai incontrato. Quante cose son successe, eh Silvie’? Se non avessi avuto te durante quei giorni non…

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