per ritrovarsi in un nuovo anno. Vorrei sì, fare il punto di questo tempo che è passato, da quel 31 Dicembre 2003 in cui mi dicevo “il prossimo anno cambieranno tante cose”. Ed in larga parte è stato così.
Sentimentalmente sono stato irrequieto: Elena, Rossella, Sara e infine Stella, sono le persone che più di altre mi sono state a cuore, con ovvie differenze certo.
Di ognuna di loro, come per chi le ha precedute, conseverò dei gesti, delle parole o dei particolari che andrò a cercare come sempre nei nuovi amori che avrò, nel prossimo sogno da vivere per poi magari ancora una volta raccoglierne i pezzi, ma è vita anche questa, è soprattutto è la mia vita e fermarsi, con tutte le possibilità che mi sono state offerte, sarebbe l’errore più clamoroso da commettere.
Ed eccomi qui, a cavallo di un nuovo vorrei con la zavorra dei rimpianti sulle spalle. D’altronde sono così poche le persone che riescono a girare le pagine della vita senza recriminare nulla.
Devo impare a farlo e presto.
Patapàn.
Ringrazio i miei genitori, per tutto quanto, davvero, senza di loro non avrei ottenuto traguardi che ancora oggi stento a credere di aver raggiunto. Decisivi.
Marco e Massimo, fratelli e amici, che sono stati sempre pronti a supportarmi e sopportarmi in ogni mia follia.
Manuela, Nunzio, Fulvio, Luca e tutti gli altri amici di una vita: non servono parole fra noi, quello che abbiamo condiviso non può essere descritto in nessuna maniera.
Ona, che è la mia psicologa naturale, nonché sessuologa gratuita.
Stella, per avermi aiutato senza accorgersene a farsi mettere da parte. Credevo o forse solamente speravo, che fossimo usciti da quella frequentazione, comunque con un forte affetto reciproco, invece ad oggi è difficile anche trovare bricioli di quello che eravamo, peccato. Eleonora, per avermi tenuto con i piedi per terra quando mi sono perso nei miei voli, Alessio, per essere stato così paziente, Linda e Simona per l’affetto a oltranza, Gianluca per i motivi che conosce benissimo e tutti gli altri di quel gruppo.
I miei ringraziamenti si estendono anche a tutti i ragazzi di Chat, che nelle rare serate milanesi in cui sono rimasto a casa e nei ritagli di tempo in cui ho potuto, sono stati a loro modo fondamentali.
Grazie Dio, perché ho la fortuna di scrivere questi ringraziamenti, ho la fortuna di vivere una vita per certi versi privilegiata e anche se certe Sue scelte non le ho condivise, mi ha dato modo di continuare ad andare avanti.
Grazie a Roberta, anche se come gli altri non leggerai. Come vorrei averlo qui il tuo sguardo che al mio si incastra perfettamente. Sempre così attenta ad ogni mia parola o movimento. Ricordo tutte le volte in cui abbiamo rimandato, deviato, soprasseduto e ingoiato. Avrà avuto un senso tutto questo aspettare?
I nonni, Alberto e Serse, figure indelebili nella memoria e nel cuore. Da quel cielo, sono certo mi aiuteranno ogni istante nel mio cammino.
L’ultimo grazie è per me, per non essermi mai arreso, per essermi pure piegato qualche volta, ma mai spezzato, per aver guardato la vita e il tempo più volte negl’occhi. Forse con la pazzia dentro, noncurante del poi, ma vivendo sempre di adesso e mai  di domani.

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2 thoughts on “Poco più di un giorno

  1. boh… mi sono ritrovata per caso qui, nel tuo blog cercando su google la frase “aver guardato la vita”, io però essendo nella fase PESSIMISMO ACUTO la cercavo per l’altro significato che le si può dare (guardarla e non viverla)!
    non so chi sei, non so quanti anni sono passati da quando hai scritto queste righe e sempre senza un perchè ho cominciato a leggerle e mi hanno sconvolta.
    mi sembrava di leggere i miei pensieri, la mia vita.
    e così mi chiedo: ma a che serve quindi continuare a mettersi in gioco? se tutto finisce che sia il tuo dio a volerlo o solo l’orgoglio..

  2. E` nella nostra natura mettersi in gioco, provarci ancora, invalidare la regola. Se dovessimo semplicemente lasciare che gli eventi facciano il loro corso passivamente, esattamente, non vivremmo piu`. Post vecchissimo e pur sempre attuale. Grazie di essere passata 🙂

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