di un giorno di una vita come tante o almeno è così che mi piace pensare. E’ una di quelle serata a cavallo fra la frenesia di quello che verrà e la malinconia di quello che è andato e la vivo, con la serenità di chi sa che sta dando tutto, facendo di tutto per non rimpiangere, per non avere rimorsi da consumare in un altro futuro. Windows  media player passa Mille giorni di te e di me in quella playlist che non basterebbe qualche anno per ascoltarla tutta. Un pò come Di Un Amore, Mille giorni non è per una storia vaga, ma per una specifica persona del nostro vissuto, che nemmeno Claudio Baglioni ha saputo omettere dal suo. Forse è che non devi cancellare tutto, ma convivere con quel ricordo, farlo quasi amico, perché se non è più dolore, se non fa più male, perché dovrebbe essere necessario eluderlo?
E Stella in fondo non ce l’ho con te, non più di quanto l’ho avuta con me; non mi interessa nemmeno più se faccio raramente parte dei tuoi pensieri né cosa ho rappresentato nella tua vita né quando è finita. Molto di più mi interessa ricordarti nella maniera migliore che riesco, cercando di restituire splendore alla pesantezza che il tuo ricordo ha avuto fino a qualche giorno fa. Non so bene dirti cosa ho imparato dal nostro rapporto, non ho nemmeno bisogno di giudicarti, senz’altro nella mia prossima relazione – che spero che sia con Francesca – proverò a tenere a freno sentimenti ed emozioni. Non perché magari Francesca non sarebbe meritevole della mia trasparenza emotiva, ma perché è stato fin troppo palese quanto lasciarmi andare abbia avuto un effetto rebound spaventoso quando tra noi è finita.
Ma anche qui sono solo parole, magari non mi innamorerò di Francesca come è stato con te o forse sarò così innamorato che tentare di controllarmi sarà inutile. Il piacere della vita, non sai mai cosa ti succederà li avanti. Questo evidente senso di tranquillità è comunque la consapevolezza che un altro ciclo della vita si è chiuso. Che lascerà il passo a qualcosa di nuovo, magari migliore, forse peggiore, sicuramente diverso. Spero solo che non avrò un’altra Eleonora da subìre nei momenti peggiori, anche se in “casa” alle volte i tuoi migliori amici ti creano problemi (eh Valerio?). Che poi in fondo io non voglio credere che Eleonora sia davvero così pessima, forse è una serie di coincidenze, forse è il suo stato personale, forse sono io che sono troppo prevenuto con lei. La porta è lì aperta a tutti, quando vorrà attraversarla per spiegarmi quello che poi in fondo in quella discussione in chat non mi ha spiegato, l’ascolterò.
Finisco di editare il nono paragrafo del libro, lasciandovene una piccola traccia, non vedo l’ora di finirlo, se non facesse questo caldo infernale, nelle 4 sere a settimana che sono qui a Milano, ci lavorerei molto, molto di più. Un grazie veloce a Fede, Ilaria, Camilla e a Francesca, pensiero bello di questi nuovi giorni miei.

..E cento e mille immagini nelle immagini impresse nelle retine, negli occhi chiusi e aperti in quella folle corsa ripresa; era come se solo toccandoci, baciandoci, stringendoci potessimo dare una motivazione a quel nostro coesistere comune di quel momento. Riempire gli spazi, incastrarsi con ancora più fretta, voglia. La desideravo come mai avevo desiderato nessuna persona prima e come mai immaginavo avrei desiderato nessun’altra. E il dover smettere, era un forzarsi, un andare contro corrente, imporsi al naturale corso degli eventi.

E seppure non sarebbe stato l’amore di tutta una vita, sarebbe stato il solo amore al quale mi sarei piegato. Ci credevo.

“Dio, io  così divento pazzo..” avevo detto nella voce appena respirata nascosto col viso dietro al suo. Non aveva risposto, aveva ripreso a baciarmi in maniera ancora più intensa, con le sue mani che cercavano, accarezzavano, desideravano. Ma non potevamo di più, non così. Ed eravamo tornati in un abbraccio lento, nelle sue carezze nello scompiglio dei miei capelli mai ordinati. “Non sono ma stata cosi bene” aveva detto nel silenzio di notte rotto solo dalla pioggia che saltava sui vetri della macchina. “Ho bisogno di te come mai mi è successo prima” avevo detto. “Ti voglio bene” aveva detto. “Anch’io” avevo detto, cosciente di mentire..

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9 thoughts on “E’ un’ora qualunque

  1. …Chiedo venia per la latitanza, ma prima mi sono fatta un bel uichend in riviera (relativamente bel, semmai poi lo racconto) e al mio ritorno c’avevo il pc che non dava segni di vita… poi dopo 1,5 giorni di morte apparente s’è ripreso… ^^ basiucoli

  2. nooooooo…. non puoi farmi questoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo :,,,,(

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