Il cielo è un mantello di velluto scuro tenuto su dalle stelle,

quasi come le puntine da disegno che mantenevano cartelloni e cartine sui muri delle classi. In questa vigilia dell’ultimo dell’anno, viene naturale osservare quello che è andato, quello che sarà, quello che è, come se davvero vi fosse una frattura netta fra prima e dopo, fra oggi e domani: stronzate. Guardami, guardati e ora dimmi:…

Un anno fa, degli auguri asettici riempivano questo luogo,

ero in presa a male con il mondo, in una fase di una vita che avevo smesso di capire e che sovvertiva ogni mia più piccola pianificazione per più e più ragioni. Mi imponevo una strada e non riuscivo a percorrerla e ho sbagliato tutto quello che ho potuto sbagliare. Un disastro. Se siete qui,…

Grazie.

Un amico lo sa prima.

E qualche incubo non se ne va con il risveglio al mattino,

ti fa compagnia e non ti molla pure durante la veglia. Rimane lì incollato e persistente e si concatena ad ogni evento del quotidiano. Dopo alcune settimane di stretta, finalmente torno a respirare a pieni polmoni quell’aria che facevo fatica ad inalare. I muscoli si sciolgono e quasi liquefatto mi sento più morbido. La vita…

E il cielo lascia intravedere un po’ di tutto,

qualche volta di buono, qualche volta di cattivo. È stato un periodo strano – tutto sommato credo stia volgendo al termine – vissuto costantemente con l’aria di chi non ha nulla di definito tra le mani, con la vaghezza di condizioni sempre in bilico e la volontà di non fermarmi: nessuna certezza. Anzi no, mentivo…

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