Un errore si sconta poco alla volta,

avviene lo stesso quando si mente, anche se poi si è portati a negare l’ultima bugia utile, finendo a mentire sul mentire.
Piove sul bagnato.
Costretti a dover piacere a tutti i costi, troppo spesso siamo preoccupati a pensare cosa gli altri pensano di noi, piuttosto che essere convinti di quel che pensiamo su noi stessi.
L’elenco delle giustificazioni è sempre lo stesso.
“Non m’interessa di quello che dicono gli altri!”
“Ma che mi frega di quello che pensa!”
“Io vivo per me!”
Stronzate.
Vi siete mai chiesti perché una donna si trucca?
Vi siete mai domandati perché un uomo si tira a lucido?
Ed è un cane che si morde la coda, perché in realtà agli altri non interessa un beneamato di noi, in quanto presi a dover piacere ad altri ancora e preoccuparsi a loro volta.
Scoperto questo processo, si campa meglio.
Decisamente meglio.
Sarà stata infine l’umidità della notte, del finestrino che passava due dita e nulla più e me ne sono sbattuto del prima e del dopo, degli occhi indiscreti, dando valore soltanto al momento.
Puoi cambiare il passato?
No.
Puoi cambiare il futuro?
Sì.
Servono scuse?
Nemmeno una.
So quello che provo quando lo provo.
Io non ho nulla da chiedere oggi.
Non era stato facile salutarsi sotto casa, rimandare al prossimo episodio.
Tutto qui.
È un bel lunedì di un’altra settimana da scoprire: e se poi mi perdo? Mi vieni a cercare?

Some might say we will find a brighter day
(Oasis – Some might say)

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