Il tempo passa, non possiamo farci nulla,

e oggi ne passa un altro e lo mettiamo in fila dietro agli altri.
Potessi te ne toglierei almeno qualcuno, per tenerti così, bella e combattiva come sei, ma non si può, bisogna farci i conti. Qualche volta sei insopportabile, nell’atteggiamento tipico di chi crede di avere sempre ragione e con quell’ansia irrefrenabile che ti porti dentro e da te ne ho ereditata parecchia.
Quest’anno è stato un anno difficile, ne convengo, per me, per te, per papà, ma so che senza di te comprare quella benedetta casa sarebbe stato un lavoro molto più arduo e non posso, anche oggi, non ringraziarti per tutto quello che ci hai messo.
La lupa del campidoglio, ricordi? Quante volte l’hai detto? Col tuo modo d’essere ora una principessa, ora una romana figlia di una testaccio che ti batte nelle vene.
Ti ho odiata con tutto me stesso, quando non capendone le ragioni, sentivo che volevi tarparmi le ali in una praticità che allora non era mia, ti ho amata con tutta l’anima, quando crescendo ho cambiato prospettive e visto l’impegno che ci hai messo per aiutarmi a costruire i miei sogni, che un giorno son diventati pure tuoi.
Tu sei il sangue del mio sangue, sei la donna che ha combattuto per avermi a questo mondo e finché la vita ci darà modo di esserci, io non potrò mai negarlo e non potrò non amarti e odiarti nella naturalezza di un rapporto madre e figlio.
E allora buon compleanno ma’, ti auguro ancora tante emozioni belle da vivere e da vivere a lungo, che sarò pure forastico dei tre, ma le cose le vedo, eh?

..di fronte a quei tuoi occhi così dolci e così severi
perfino il tempo si è fermato ad aspettare,
parlami di te, di quello che facevi
se era proprio questa la vita che volevi
di come ti vestivi, di come ti pettinavi,
se avevo un posto già in fondo ai tuoi pensieri..
(Luca Barbarossa – Portami a ballare)

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