Un anno fa, degli auguri asettici riempivano questo luogo,

ero in presa a male con il mondo, in una fase di una vita che avevo smesso di capire e che sovvertiva ogni mia più piccola pianificazione per più e più ragioni.
Mi imponevo una strada e non riuscivo a percorrerla e ho sbagliato tutto quello che ho potuto sbagliare.
Un disastro.
Se siete qui, se siamo qui, è perché qualcosa ci lega, perché ci siamo presi e dati un po’ di noi, perché abbiamo bisogno di un contatto, perché la mia folle e banale vita si è incontrata con la vostra e non è stato e non sarà mai tutto da buttare.
Il Natale in sé non m’interessa molto, ma per alcuni è un giorno importante, è un giorno che vale di più e allora colgo l’occasione per segnarlo in una qualche maniera, nel modo in cui riesco meglio ad esprimere i tanti pensieri che s’inerpicano fra i miei neuroni.
Quand’ero un bambino, non vedevo l’ora di addormentarmi perché la notte passasse in fretta e poter correre così in sala da pranzo e scoprire i regali che il presunto Babbo Natale mi aveva lasciato.
Le cose cambiano e cambiano in fretta, ma cambiano soltanto quando cambiano dentro, quando il meccanismo scatta, quando riesci ad estrapolare ogni cosa dal contesto e osservi il tutto da fuori con occhi nuovi: quello che c’è, quello che è, quello che è accaduto.
Questo non è il post dei bilanci, della vita andata e di quella che verrà, qualcosa del genere sarà fatto il prossimo trentuno, ma è il post del momento, di un fermo immagine su questo presente che mi offre tanto, che m’insegna quotidianamente qualcosa e che ha tirato fuori quell’umiltà che non credevo di possedere.
Nella redenzione dei tanti peccati commessi, non ho trovato comunque santi intorno a me, anzi. E questo sorriso è per voi, per voi che mi avete sì messo alle corde, ma mai ucciso, leso, magari piegato, ma non spezzato: ci vuole ben altro e a modo mio vi voglio lo stesso bene, perché è attraverso di voi che io sto continuando a crescere.
Non ho fatto tutto da solo, chiaramente, in questi ultimi due mesi il Conte Charles mi è stato incollato al culo (sei una presenza ingombrante in tutti i sensi) e mi ha tirato secchiate d’acqua gelata in faccia ogni qual volta ho ceduto un mezzo passo. Come lui, altre persone mi sono state di supporto costante, oltre ai miei due fratelli non di sangue che molti di voi conoscono (vi sono vicino, so che vuol dire avere a che fare con loro), anche Miss Presine, Nic, A. e Camilla, sono state temerarie e pressanti nel loro sostegno, sono riuscite a non farsi mandare a quel paese dal qui presente scrittore/pensatore/rompicoglioni.
Mi scuso invece con altri amici come il Deca, ad esempio, dove ho manifestato tutto il mio assenteismo.
Dovrei citare diverse altre persone che non è possibile citare e perché non me le ricordo tutte e perché alcune fra queste non possono proprio essere nominate, ma è stato singolare vedere come si sono evolute le cose fra il prima e il dopo con molti di voi.
Quello che voglio dirvi con queste righe, non è buon Natale, ma grazie. Grazie per aver saputo guardare oltre, grazie per aver offerto una seconda possibilità, grazie a chi è tornato, grazie per aver cambiato idea, grazie per avermi spronato prendendomi a calci nel culo, grazie per avermi ascoltato, grazie per non avermi voltato le spalle, grazie per aver abbattuto il muro di orgoglio e diffidenza, grazie per il calore.
Purtroppo è evidente la particolarità della mia persona, ho un carattere difficile, tuttavia quando arrivo al punto, ci arrivo davvero, perché non mi mancano né il coraggio né la voglia di andare avanti, perché sto già avanti, assaporando tutto quello che posso prendermi dalla vita, ora. E se a qualcuno va storto, non me ne faccio un cruccio, anche io sono stato dall’altra parte e so che cosa vuol dire.
Quando leggerete queste righe, sarò in giro con alcune fra le persone più care che ho, ma non per questo non sarete fra i pensieri.

È il tempo che hai dedicato alla tua rosa che la rende così speciale.
(Antoine de Saint-Exupéry – Il piccolo principe)

E io so quanto ne ho dedicato,
Gianni

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8 thoughts on “Un anno fa, degli auguri asettici riempivano questo luogo,

  1. eccomi!:)
    mi aspettavo un post del genere.. incentrato più sulla vita che sul natale..:) la mia domanda è.. c’è qualcosa di più che ora come ora potresti fare? ma solo se quel che fai è per te!:) cmq.. buon natale!!!!!:):)
    un bacione!

  2. @Ale
    Buongiorno e molti auguri 🙂 il Natale in sé non mi interessa troppo, quindi.. C’è sempre dell’altro che si può fare, ma credimi ho tanto poco tempo libero che non saprei proprio come! Un bacione 🙂

    @nonconta
    Auguri anche a te 🙂

  3. buongiorno gianni!:)
    a me invece sembra di avere troppo tempo libero.. hai ricevuto bei regali?:) a natale ho sempre l’ansia degli auguri.. tra quelli che faccio e che vorrei fare e quelli faccio ma nemmeno mi interessa fare..:) tu?
    ancora auguri!!

  4. Amico mio, forse dovresti valutare l’unicità del cibo che si pasteggia in questi giorni per apprezzare il Natale!
    Post scriptum: hai fatto da solo e starti dietro è stata… Una normale conseguenza!

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