Se ne è andato Steve Jobs,

portando via con sé il rammarico di milioni di appassionati delle gesta di un rivoluzionario atipico. Se ne va portandosi dietro tante idee che probabilmente avrebbe voluto vedere realizzate, ma anche lasciando molto davanti ai nostri occhi che sia su uno schermo LED o nei palmi delle nostre mani grazie a device di diverse dimensioni.
Se ne vanno tante persone però (e questo post non vuole essere la sagra dell’ovvio, sono stato fra i primi a dispiacermi per la sua scomparsa), persone che forse non hanno avuto il suo acume, la sua fortuna o determinazione, ma che magari hanno dovuto impegnarsi molto, molto di più per quel poco che hanno ricavato nelle loro vite.
Ho letto molte considerazioni dopo questo lutto, gente che addirittura ha detto di non riuscire a mangiare e dormire dopo il triste annuncio: non è un po’ troppo?
È giusto offrire un tributo ad uno dei maggiori innovatori del nostro secolo, ma è altrettanto giusto non perdere di vista il senso delle cose.
Ok, lo so che il senso delle cose è soggettivo, ma ci sarà pure qualche punto dove in linea generale saremo d’accordo, non è vero?
Girando pagina, in questi giorni, sono tornato a rivalutare alcuni aspetti delle dinamiche uomo-donna, di come certe interazioni creino o meno quel filo invisibile che attrae gli uni alle altre, di quanto sia spesso vero che la sessualità femminile richiami tratti cinestesici, mentre quella maschile si soffermi maggiormente su quelli visivi. Potrei produrre diversi esempi, ma finirei col tediarvi e nello sfociare nel personale, ciò che mi lascia perplesso sull’argomento, è il non limite che tutto ciò impone, ed è lì che secondo me il buon senso deve essere prioritario e sopperire all’istinto delle situazioni.
Così come ho rivalutato l’insicurezza e le conseguenze che questa determina nel vivere quotidiano, portando ad esasperare concetti micragnosi e frenando il normale fluire.
Per quanto mi riguarda sto bene e sono relativamente sereno, attendo il tempo necessario per mettere piede nella mia prima casa, faccio i conti con le prossime spese e vivo un privato che emotivamente mi appaga parecchio.
Buona quello che viene.

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