Questo è in parte il periodo della resistenza.

La resistenza davanti a quell’amore che ti spinge all’angolo, che colpisce ripetutamente per imprimere il maggior numero di danni possibile, nel tentativo di portarti al limite, tirare fuori altre risorse che non erano state necessarie prima. Quella per le promesse mantenute, di una coerenza nei fatti, mai nelle parole solamente. Quella per un lavoro che non è più all’altezza delle aspettative, per la ricerca di una nuova sfida, di un’altra condizione che motivi un altro tipo di impegno. Quella dei dualismi inutili, delle competizioni non cercate e nelle quali mi sono ritrovato implicato, mio malgrado. La resistenza alle varie ed eventuali per acquistare un appartamento, tra agenzie e privati e immobili che fanno piangere o forse semplicemente ridere. Quella di case editrici che valutano soltanto il  profitto e non si curano del costo emotivo di ogni libro che vendono. Quella di un’Italia abbandonata a se stessa, di un valore storico che nessuno potrà negarle, ma che si lagna incapace di crescere. La resistenza ad una politica che non ha più nemmeno slogan spassosi, dove i politici sono improvvisamente daltonici e cambiano colore troppo spesso. La resistenza ai milioni di spot che cercano di spiegarti cosa sia giusto e sbagliato, bello e brutto, buono e cattivo, utile e inutile. La resistenza all’ostruzionismo di chi non è in grado di valutare condizioni diverse.
Ciò nonostante, in parte è anche il periodo delle sorprese inaspettate, del raggiungimento delle mete, dei sogni grandi che prendono forma, delle parole migliori che abbia mai scritto, delle risate che fanno lacrimare gli occhi, degli amici che scuotono la testa con affetto, del passo dopo passo, del sentirsi in pace con se stessi, dei cazziatoni, delle andate e dei ritorni, delle discussioni in mezzo alla strada, dell’incastro perfetto, delle folli che mi vengono dietro, di quella che sarà la storia delle storie, del sonno costante, delle notti in bianco, degli abbracci che tolgono il fiato, delle cose fatte con sentimento, senza ragione, degli occhi spalancati, delle tattiche imposte, della determinazione, della sveglia alle sette, della costanza nei progetti, della vita che sa di vita e del bimbo dentro che hai tirato fuori.

..tra sparare oppure sparire scelgo ancora di sperare,
finché ho te da respirare, finché ho un cielo da spiare..
(Claudio Baglioni – Io sono qui)

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4 thoughts on “Questo è in parte il periodo della resistenza.

  1. Bravo Già, il rovescio della medaglia tra uno stato e l’altro. Io faccio parte delle sorprese inaspettate?

  2. Buongiorno Gianni,
    bellissimo questo scorcio di tutto quello che c’è..
    Come a dire che non è mai tutto da buttare, che c’è sempre del bello contrapposto al brutto..
    Non sempre è facile accorgersene..
    Buon weekend..

  3. Buongiorno Sabrina,
    come sempre ogni condizione ha lati positivi e negativi, inevitabile, poi varie ed eventuali di quanto siano l’una e l’altra e’ un altro discorso. Credo – in linea generale – che non bisogni mai fermarsi di volere il meglio per se stessi o, comunque, le condizioni migliori. Rimanere stantii in un basso profilo, non puo’ che portare indietro risultati bassi: c’e’ chi si accontenta e c’e’ chi facendo resistenza si spinge oltre.
    Un abbraccio 🙂

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