Ce ne vuole sempre un po’ di più:

di coraggio, di pazienza, di voglia, di denti stretti e spalle forti e sorrisi pronti per quando gira al contrario.
Ci vogliono i piedi ben saldati a terra nel momento in cui si è controvento e andare avanti domanda un impegno maggiore. Il cielo e i suoi schemi ben collaudati e che non ci è dato motivo di conoscere.
Tra qualche giorno, quando il marasma sarà terminato e la strada finalmente in discesa, mi ricorderò bene delle ansie e dei pensieri che – nonostante il controllo che ho provato ad imporre – hanno caratterizzato parte del periodo.
“Tutto pagato”.
C’era un’aria strana d’altronde, quella di quando tutto scivola liscio e lo sai che qualcosa deve accadere e ringrazio chi ha sopportato e sta sopportando con me.
Forse avrei voluto un po’ di fede, quella vera, quella che invidio a chi a Dio ci crede tutti i giorni e non se ne ricorda soltanto quando si tratta dell’ultima risorsa disponibile.
E poi le chiacchiere, quante chiacchiere.
Parole sprecate nel vento di un fine che conosciamo bene tutti e che facciamo finta di non vedere.
Basterebbe un po’ più di sincerità – prima ancora che con gli altri – verso se stessi, per evitare così i malumori che infarcisono le giornate.
Qualche volta mi metto all’angolo della mia prospettiva per non perdermi un tassello dei passaggi che compongono il panorama, pure se io stesso sono stato tacciuto, a ragione, di aprire bocca e darle fiato.
Ne serve parecchio di meno, come delle mezze parole.
Il gioco della botte piena e della moglie ubriaca non funziona quasi mai.
Avrei voluto essere più tollerante, forse. Offrirmi una pacca sulla spalla per ogni errore commesso, conscio che comunque nel proseguo avrei fatto meglio, ma l’indulgenza è un lusso che non mi sono mai potuto permettere.
Di buono c’è che non soffro più il senso di competizione, neanche con me stesso, il dover fare meglio, oggi, è soltanto il bisogno di raggiungere strati superiori di serenità e appagamento.
Chiudermi la porta alle spalle, sarà soltanto un nuovo inizio.

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2 thoughts on “Ce ne vuole sempre un po’ di più:

  1. ciao gianni!:):) sono contenta che le cose vadano meglio! bella l’immagine del chiudere una porta dietro e avere davanti un altro inizio.. che poi è proprio così, cioè di una fase che finisce e un’altra che inizia.. tanto è tutto pagato no?!?:):)
    un bacione!

  2. In realta’ va tutto bene, Ale, poi c’e’ da litigare con i vari inghippi che capitano di volta in volta 🙂 Spero tu stia bene, si’, e’ tutto strapagato!

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