quasi al tramonto di questo mercoledì, anch’esso ben riuscito come la giornata di ieri. La lunga telefonata con Stella di ieri notte è stata oltre che tenera, assolutamente spassosa. La giusta ciliegina sulla torta.Qualche ora dopo mentre dormivo beatamente, il frigorifero si è animato e ha cominciato a ronzare in una maniera assordante. Sarà il cambio di stagione, sarà che lo lascio spesso vuoto, ma al terzo risveglio per causa sua, ho staccato la spina e Alberto – il padrone di casa – prontamente avvertito, lo ha già sistemato. Giustamente è una notizia di poco conto, ma mi ha fatto sorridere e un attimo dopo riflettere, il biglietto che mi ha lasciato “Ma se non lo usi, che me lo fai risistemare a fare? Alby”. Ha ragione pure lui. A volte ci fissiamo su dettagli inutili, ti prodighi a voler pianificare le cose, sistemare tutto, mentre in realtà le cose andrebbero vissute giorno per giorno. Ci creiamo barriere intorno, ereggiamo muri altissimi convinti che questi sono posti a difesa della nostra persona, della nostra emotività. Ma continuando a rimandare, a nascondersi, difficilmente arriveremo a vivere fino in fondo, totalmente. E considerando il nuovo spirito, la nuova voglia che mi accompagna da ieri, ho solo necessità di spingermi ancora più in alto in questo volare. E’ chiaro che Stella ha una importanza di rilievo in tutto questo. Spessissimo mi capita di affrontare questo o quel pensiero e di trovarla “accanto”. Belissima sensazione. D’altronde fra le priorità della vita c’è quella di essere compresi, accettati e amati a 360 gradi. A lavoro il tempo mi passa in fretta, la nuova collega è davvero in gamba, abbiamo una buona sincronia e nel giro di tre giorni mi sembra quasi più avanti di Andrea. E’ chiaro a questo punto che non sarà lui il mio sostituto naturale, ma lei. Questo in parte mi rammarica ma d’altra parte non posso fare per lui più di quanto faccio e ho fatto. Staremo a vedere. Alle cinque sono scappato via, sono passato allo store della levi’s ma non ho trovato i jeans che cercavo, di rimando sono scappato alla stazione per appunto arrivare qui a casa e proseguire nella stesura del libro. Ringrazio gli unici due “fans” che lo stanno leggendo, darei l’indirizzo di dove sto scrivendo a tutti, ma vorrei arrivare almeno alla fine della prima parte per avere un giudizio critico più completo. Sono addirittura ancora indeciso sui tempi dello scritto e se ho fatto la scelta giusta scrivendolo in prima persona. Ultime righe per due persone diverse ma che fanno entrambe parte del mio passato. A Claudia, che ha dovuto arrendersi all’evidenza dei fatti e a Camilla, che forse ho giudicato con troppa arroganza, ma alla quale non mi sento di ridare fiducia. Se oggi sono quello che sono, con voi e con gli altri in misure diverse, è dipeso anche da voi due. Vado a scrivere, buon proseguimento a tutti.. Passo..

“Giorno, dolce fochetta siberiana..”

“..Ti amo mia tenera gabbianella piumata..”

“Giorno, tenera sardina oleata..”

“..dolce barbagianni dalle piume gialle..;)”

“..he he he.. Furbacchione di un faggiano alla griglia..;)”

“..un bacio a te, anguilletta sguisciante..;)”

“..ti amo mio canarino euforico..”

“..dai su puzzoletta adorata..:*”

Ma come faccio a non amarti?^^

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3 thoughts on “Eccomi di ritorno,

  1. hai ragione, ma nemmeno lo correggo, non sto sempre lì a rileggere ciò che ho scritto, altrimenti perderebbe della spontaneità del momento. Buone cose 😉

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