Difficilmente mi ronza in testa un pensiero

quando mi allontano da questo mondo virtuale, ma le ultime battute con Stella su Msn, mi sono rimaste in testa. Perché no, non voglio essere leggero, Stella, proprio no, non fa parte di me, lo si evince da come mi comporto quotidianamente, del tipo di ironia che ho, da come metabolizzo la vita che mi accade, da come reagisco e anche da questo blog. Non voglio conclamare “ah io sono di spessore”, assolutamente. Sono così e non posso cambiarmi, ma il mio discorso verteva su altri punti. Non sarebbe bello, ogni tanto, poter vivere con la leggerezza di tante altre persone? Non sarebbe rilassante, per una volta, eliminare il discorso conseguenze da quello che si fa? Non sarebbe meno pericoloso non metterci il cuore? Tutti se ne sbattono degli altri. Quante persone veramente si curano di come stai, se la tua vita ti va stretta? Poche Stelli’. Certo, non riuscirò mai ad essere un menefreghista completo, non è nel mio DNA. Come non sarà mai biondo con gli occhi azzurri. Sono così come sono, tanto nel bene e quanto nel male. Sono quello che si spacca in quattro anche quando dovrebbe puntare i piedi perché alla fine altrimenti mi vengono i sensi di colpa. Però mi sono rotto i coglioni del prossimo che guarda beatamente ai cazzi suoi e rispetto a quel prossimo, da adesso, vengo un attimino prima io. Non sono arrabbiato, ma in questa fase di ricarica, forse sono un pochino meno tollerante. Vasco cantava “quando c’ho il mal di stomaco, ce l’ho io mica te o no?” Forse lui ha esasperato il concetto, però di base ha ragione. Non riuscirò a cambiarmi e diventare egoista, ma forse riuscirò a salvaguare un po’ la mia incolumità.
Cronaca.
Ieri sera io e Luca siamo andati a prendere Ivana e Manuela in aeroporto. Nonostante l’amicizia di quattro anni con Ivana però, ho ostentato un evidente debole per Manuela e la cosa è diventata complicata. Questione di feeling. Mi dispiace, non si possono decidere a tavolino le cose. Verso le tre comunque, siamo tornati a casa, eravamo davvero a pezzi e Luca si alzava prestino. Potrei tornare da loro oggi pomeriggio (dopo Roma – Juve s’intende), ma non voglio creare ulteriori disagi, con Ivana che si risente del mio debole di cui sopra, anche se non andarci mi dispiacerebbe dato che martedì ripartono. Non lo so, dopo ci penso.
Volevo segnalarvi che Silvia ha finalmente riaperto il suo blog, potete arrivarci cliccando qui.
Un bacio particolare a lei, a Ila e a Elisa, new entry fra queste pagine.

Ci sentiamo dopo: è la vita che accade.

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3 thoughts on “Difficilmente mi ronza in testa un pensiero

  1. Il senso di colpa, mostro che attanaglia le persone sensibili. Fai così: chiudi gli occhi, un bel respiro e concentrati solo su te…lo sai benissimo che questo non vuol dire mancare di rispetto il prossimo (che nel frattempo si fa beatamente gli affarelli suoi). Ci vuole esercizio, ma non temere: ti serve poco tempo…sei più elastico di quanto tu possa pensare.

    Un bacione

  2. Non lo so se le persone come me, come te, possano essere in grado di fare qualcosa senza pensare alle conseguenze… Ci ho pensato spesso, mi sono detta “vai! fallo! Sii egoista per una volta! Goditi quello che viene così, senza pensare agli altri..”. Dico, dico, ma non lo faccio mai, non riesco a fere le cose con leggerezza, non riesco ad approfittare dei momenti senza che la mia coscienza si intrometta a farmi notare che me lo farà pesare…

    Il fatto è che mi chiedo spesso se si viva meglio da egoisti, se è più semplice fare senza pensare, agire di “istinto”. Non lo so, non credo però che si possa vivere a pieno la vita senza razionalizzare, senza riflettere. Del resto se abbiamo queste capacità ci sarà un motivo. NO??

    Credo che se tutti pensassimo alle conseguenze prima di agire forse le persone attorno a noi soffrirebbero meno.. o forse no? o forse così si è solo più infelici?

    Bacio… Elisa

  3. Ila, Eli, vi ringrazio per i vostri consigli, per i vostri importanti punti di vista. Basterebbe solo essere onesti, con se stessi e con gli altri. Un po’ come te Ila, quando hai detto a tua cognata: “non so che dirti perché non mi interessa”. Perché il non dire, il non esternare implica tutta una serie di finzioni sceniche assurde. Sarebbe bastato dire no, ad esempio, alla parentela di Francesca ogni volta che mi si richiedeva un favore. Non ce l’ho mai fatta. Colpa mia, che mi facevo venire i sensi di colpa e verso di lei e verso di loro. Quieto vivere. Colpa loro, che non si sono mai resi conto di pretendere sempre di più ed esasperare il mio ruolo di fidanzatino, bravo ragazzo, tutto fare. Proverò a fare esercizio Ila, forse sono davvero così elastico, anche se, come dice tu Elì, se abbiamo determinate capacità ci sarà pure un motivo. Visto che l’onestà è un miraggio… Dovremmo essere tutti telepatici. Nessuno potrebbe più mentire. Vi strabacio.

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