grazie a tutti per i consueti commenti che fanno da cornice ai miei pensieri, racconti. Mi sono accorto solamente oggi, che ho superato abbondantemente le 20 mila visite e per un blog che non è femminile (quindi non sono abbordabile dai maschietti della rete) e che non mostra tette e culi, si tratta di un traguardo notevole. Si avvicina il giorno dei bilanci, arriverà un post inerente, per il 22, il giorno del mio compleanno. Questi trenta in arrivo un po’ mi colpiscono. Le domande di dieci anni fa, quando ero in procinto di compierne venti, sono in parte risolte. Le irrisolte continueranno a farmi compagnia e rimarranno con me nei giorni a venire. Pensavo ieri a tutti gli scheletri nell’armadio che ci portiamo dietro, grandi o piccoli che siano. Pensavo che certe cose non possono essere esternate. Ma di rimando pensavo a quante altre cose, meno “segrete” ci teniamo e non esprimiamo, per la mancanza della giusta occasione o perché semplicemente ci sono rabbia o paure a trattenerci.
E così che in mezzo al caos del pub, ho rivisto una persona che oggi non mi spiccica parola, perché allora non seppi dirle, semplicemente, che la mia non era vigliaccheria, che ero solo innamorato. Ma non sempre ci sono le condizioni per poterlo ammettere.
Non ho detto ad Elena che ero davvero desolato di tutta la cattiveria che ci eravamo riversati addosso. Che forse dovevamo accettare quella fine giusto appunto per la fine che era. Che almeno eravamo stati bravi ad amarci e consumarci, senza cercare altro in altre persone e che sono stato patetico. Tremendamente patetico.
Non ho detto a Claudio di quanto gli volevo bene, di quanto non avesse bisogno di fare di più di quello in cui era riuscito, perché tanto poi i conti non tornano… perché se alla fine il risultato è stato quello di trovarsi in una bara a meno di quarant’anni.. allora a che cazzo è servito sbattersi?
Non ho mai detto a Maurizio che mi faceva piacere davvero ascoltarlo, che un po’ mi dava anche fastidio il modo in cui veniva canzonato, perché pensavo che una persona con più di sessant’anni, che passa la vita per far godere tre famiglie, meritasse più rispetto.
Non ho mai detto a Camilla che sono stato invidioso di quando mi ha raccontato che si sarebbe sposata e che forse ho stretto i denti con Francesca, anche quando era palese che le cose non andavano, pure per questa ragione.
Non ho mai detto a mio padre che nonostante le diversità oggettive tra le nostre due personalità e nonostante non abbiamo quasi niente in comune, che lo stimo da morire per tutto quello che ha fatto, per come si è preso responsabilità enormi e per tutto quello che ha fatto per me, senza mai o quasi ricevere nulla in cambio.
Non ho mai detto a mia madre di quanto sia stato difficoltoso vederla sempre così bella davanti a certi commenti, ma che sono difficoltà che rivivrei per vederla sempre sorridere.
Non ho mai detto a Veronica che sarebbe l’unica con la quale tornerei senza esitazioni se fossi uno di quelli che ritorna, perché non la riesco ad associare in alcun modo a qualcosa di infelice.
Non ho mai detto a nessuno di quanto sono stato capace di sentirmi solo, non per un vuoto fisico, ma per una solitudine interiore, quando senti che tutto il mondo gira e tu rimani fermo con te e non riesci a tenere il passo.
Non ho mai detto a Stella di quanto mi sono sentito ferito quando è sparita così senza possibilità di appello e che non è stato facile perdonarla per ritrovarla nel rapporto bello e onesto che abbiamo oggi.
Non ho mai detto abbastanza grazie a Silvia, per tutte le volte che c’è stata senza chiedere nulla in cambio, anche quando lo so che le ho ritagliato solo spazi minuscoli di me ed è naturale ora rendersi conto che lei è quel di più nella mia vita e che se le cose andranno come è immaginabile, continueremo a supportarci insieme.
Non ho mai detto che la vita fa paura, specie se il timore è che non ci sia un altro domani e che è meglio guardare il bicchiere come mezzo pieno che come mezzo vuoto.
Non ho mai detto che so di avere dei sogni agli sgoccioli e che devo sbrigarmi se voglio ottenere un risultato velocemente.
Non ho mai detto di tutte le volte che avrei voluto mandare a quel paese il mondo. Potrei farvi una lista interminabile di momenti in cui questo è avvenuto e a chi era dedicato quel vaffanculo.
Non ho mai detto di quanto mi manchino certe persone, che siano parenti, amici, nemici o ex. Perché ci sono vuoti che non si riempiono, perché come dicevo con Manu tempo fa, le persone che arrivano dopo non riempiono ciò che gli altri portano via, hanno uno spazio nuovo e aggiungono vuoto ad altro vuoto quando poi escono di scena.
Non ho mai detto che spero solamente che i prossimi arrivi, arrivino per restare davvero.

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11 thoughts on “Buon inizio di settimana e

  1. Quello che non diciamo è impresso nella nostra mente, accompagna le nostre giornate. E sì, ognuno di noi spera di trovare una stabilità. Chi emotiva, chi economica, chi lavorativa. Chi mentale e basta. E facciamoci compagnia in questa costante ricerca che è la vita stessa, siamo tutti in viaggio.

  2. Sull parole mai dette, potrei scriverci un libro…ma ci sarà pure un perchè su quelle. Mi hai dato l’idea di un post…Sei bravissimo come sempre a descrivere le tue emozioni. perciò ti leggo e ti leggono;)

  3. ci voleva la vecchiaia per farti tornare a postare come un tempo LOL ^^

    scherzi a parte, sono io che ringrazio te per tutto quello che sei e che sai… anche se fai la tragedia anche per un’unghia incarnita ri-LOL (oh oh oh)

  4. compiere i fatidici 30 fa fare strane riflessioni… per fortuna ho qualche anno di autonomia! 😀

    comunque posso dirti una cosa, il giorno che ho smesso di guardarmi indietro e rimuginare ho iniziato a vivere meglio e a godermi davvero il presente! 😉

  5. *HILLY83

    Sei un’ottima compagnia.. troveremo il nostro equilibrio in questo squilibrio continuo 🙂

    Grazie di tutto..

    *ZuZuli

    E allora scrivilo il libro, sia mai che ne esce un best sellere.. Altro che il mio “tutto quello che resta” 😉

    Grazie per i complimenti.. Faccio del mio meglio? 🙂 Boh!

    *PrincisulPipi

    Bella Silviettucina mia ^^ I post son figli dei momenti.. 😛 Ma si vedono le rughe su MSN? ^^

    E io non ce l’ho mai avuta un’unghia incarnita.. uff 😛 Il bene che ti voglio non è narrabile..

    *lifeisgrey

    Ciao “giovincella” 😉

    Aspetterò con ansia il tuo post da trentenne ^^

    Mi piace guardarmi indietro, mi da il senso di come vanno le cose, ma non ho smesso mai di apprezzare di più quello che ho adesso rispetto a quello che era.. semplicemente perché ieri è andato, oggi lo devi ancora assimilare;-) Grazie del passaggio..

  6. sicuramente non so cosa possa voler dire arrivare ai trent’anni, e pensare che già le cose e le persone lasciate in dietro mi sembrano migliaia… in qualsiasi caso mi sembra che tu possa considerarti felice di aver passato del tempo assieme ad ogniuna delle persone citate perchè, sarò monotona, ma senza quelle persone forse non saresti diventato il “quasi trentenne” che sei adesso… se non hai detto tutte queste cose all’epoca nessuno ti impedisce di dirglele ora, ovviamente mi riferisco alle persone a cui vuoi bene… non è mai tardi per ringraziare qualcuno…

  7. Come te, credo che cio’ che abbiamo vissuto determini quello che siamo oggi… Nessun rimpianto, se non per le cose impossibili oggi da esternare… Chiaramente ci sono dei distacchi indissolubili e perche’ purtroppo qualche persona non c’e` piu’ e ci guarda dall’alto o perche’ certe fratture vanno oltre il sentimentalismo, e arrivano alla mancanza del rispetto umano. Essere trentenni non e’ molto diverso dall’essere ventenni, c’e` solo una consapevolezza maggiore delle proprie capacita’ e quelle persone lasciate dietro sono molte, molte di piu’. Ciao piccola attrice 🙂

  8. ogni volta mi fa molto piacere scambiare due parole con te su ciò che ci gira per la testa.. forse hai ragione, non sarà molto diverso, e , sinceramente lo spero… a presto…

  9. Mannaggia al filo invisibile, e a tutti i suoi nodi che si prendono spazio senza accorciarlo.

    Cia’ Gianni..

    Simo

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