ha preso di mira la capitale, domani verrò in ufficio in bermuda, lo sento. Mi rendo conto di essere discontinuo di aggiornamenti nonostante le vicissitudini, ma il tempo è tiranno e per via della situazione a casa e per gli impegni personali che porto avanti.
Papà è alla seconda settimana di riabilitazione, chiaramente dopo un intervento del genere ci vuole pazienza. Non è facile stare al suo posto, però non è facile stare nemmeno nel mio. Sono due (tre?) mesi che sono sempre lì a rassicurare, dare buone speranze, garantire che tutto andrà bene e anche se ne sono certo (abbastanza certo, va bene) che tutto si risolverà nel migliore dei modi, il livello di tensione e finzione scenica che devo proporre mi richiede un dispendio di energie non indifferenti. Beati i tempi in cui i miei umori giravano intorno alla cretina di turno. Chi mi sente quotidianamente sa che “Tutto quello che resta” il mio primo libro, uscirà a giorni. Ho deciso in fine di pubblicarlo tramite un POD, print on demand, una casa editrice che vende prettamente on line e attraverso il suo sito e i grandi network, ad esempio www.ibs.it, www.dvd.it, www.shop.it e via discorrendo e che invia alle librerie delle nostre città solo su ordinazione. Questo perché se avessi scelto una piccola casa editrice, avrei avuto meno possibilità di distribuzione, nonostante una quota di partecipazione per le spese di stampa. Per cui www.boopen.it, mi permette di farlo avere a chiunque a fronte di 1 solo euro di spedizione. Il costo del libro, considerando la qualità anche di stampa per il tipo di carta e per la copertina, nonché per il numero di pagine è stato stabilito per 14 euro. Mi rendo conto che per un libro 15 euro (tra costo e spedizione) non siano pochi, ma credetemi, fosse per me lo regalerei a tutti senza farvi pagare un soldo, d’altronde il mio guadagno sulle copie è minimo, intorno all’euro. Non appena sarà disponibile sul catalogo (sto revisionando l’ennesima copia campione) sarete prontamente avvertiti. Quando avevo iniziato a scriverlo un anno fa, non pensavo davvero che sarebbe diventato qualcosa di così tangibile, vero e anche bello, come ha potuto dirmi chi ha avuto già la fortuna di leggerlo in bozza (e rileggerlo più volte, povera Silviettina mia). Sono certo, al di là di tutto, che piacerà anche a voi. In questi giorni (non proprio in questi, diciamo prima del casino di famiglia)  sto scrivendo il seguito, “Di un amore” di cui vi lascio uno stralcio (e non ha nulla a che vedere con il vecchio “Di un amore”). Un sorriso e grazie a tutti per come mi state vicini.

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3 thoughts on “E il caldo torrido

  1. Pensa a quando devi fingere sapendo che non andrà tutto bene … posso capire come tu stia.

    Ti abbraccio, passavo per “ricordarmidite” e di ritrovo …

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