come si chiude un cassetto, come si chiude una bottiglia, come si chiude una scatola. Si chiude con l’aspettativa o il rimpianto di terminare qualcosa che avevamo cominciato. Si chiude per finire, definire. Quante volte ci siamo trovati ai titoli di coda a tirare le somme. Un libro letto, un film visto, un amore strappato, una’amicizia tradita, qualche stella salita in cielo. La vita è il mercato degli archivi, la continuità è qualcosa di molto difficile da mantenere. Le sicurezze bisogna costruirle da soli. Tuttavia ogni chiusura prevede una nuova apertura. L’apertura di un sorriso sincero da portare a spasso sul viso e un’altra strada da percorrere. D’altronde un fiume anche se è costretto a seguire il proprio corso,  incontra mille ostacoli e nonostante tutto li oltrepassa, va oltre. Così conteggiamo quanto rimane alle spalle, ma non è un male che il passato sia alle spalle. Quello che siamo è la somma dei nostri ieri e la nostra capacità di sapere andare avanti, magari al meglio con una maggiore comprensione di chi ci è intorno e di quello che accade e il cuore è rubinetto con una perdita, che goccia a goccia riempie il secchio delle nostre emozioni, quando si incontra un Pasticcio e si torna a credere, con più criterio di prima. Perché andare avanti prevede l’impegno non di sopravvivere, ma di vivere. È un autunno insolito, un autunno che non fa freddo, che riscalda, ma che nella certezza di foglie che ingombrano le strade, si arroga il diritto di mantenere il tipico ruolo che gli appartiene. Le stagioni si succedono. La mia rabbia ad oggi, è solo verso il tempo, il tempo che corre, il tempo che non sarà mai abbastanza. Ad ogni modo è veramente un bel periodo, mentirei affermando il contrario: tanto lo devo a me per  l’approccio che ho davanti a quanto accade o cerco, tanto per quella consapevolezza che ho conquistato a poco a poco, tanto ancora  lo devo alle persone che ho intorno e che mi vogliono bene senza aspettarsi necessariamente qualcosa indietro e davvero tanto, ovviamente, lo devo a quel bel musetto che mi colora le giornate. Buon inizio di settimana e buon inizio per ogni inizio a tutti.

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4 thoughts on “Chiudere come si chiude una porta,

  1. ..ciao gianni! sono contenta di sentirti così sereno.. “pasticcio” deve proprio farti bene..! ti abbraccio, sono di corsissima, ma non perdo mai un tuo aggiornamento..! un bacio:):)

  2. ale :

    ..ciao gianni! sono contenta di sentirti così sereno.. “pasticcio” deve proprio farti bene..! ti abbraccio, sono di corsissima, ma non perdo mai un tuo aggiornamento..! un bacio:):)

    Ciao Ale, grazie per la consueta costanza nel seguirmi:-) Pasticcio e` appunto un Pasticcio, ma mi fa bene, si`.. Ti bacio!

  3. Ci sono giorni in cui lo puoi cambiare..giorni in cui è così e basta

    giorni in cui devi lavorare altri in cui ti puoi rilassare

    giorni che ti invitano a pensare altri che è meglio non farlo e continuare

    giorni in cui vuoi andare altri in cui comprendi sia meglio restare

    Giorni di cui delinei i contorni con piacere altri in cui prendi le cose per come vengono

    e pure abbastanza ..perchè a volte nel proprio disordine uno si ritrova di più

    giorni che non si sbrigano a finire altri che non lasceresti andare mai..

    giorni in cui la gioia ti riempie il cuore altri in cui il dolore ti deforma la visuale..

    giorni in cui preferisci mantenerti cauta altri in cui capisci val la pena rischiare..

    girni da carpire altri da gustare

    giorni pieni e giorni vuoti

    giorni grigi o colorati..

    piovosi o con il sole

    giorni di cui intravedi l’essenza altri in cui ti preoccupi della sostanza

    giorni in cui ti rivedi altri in cui non ti riconosci

    giorni da ricordare altri da cancellare..

    tutti però da vivere col cuore..

    buongiorno..Un mio pensiero..

  4. che dire Mari, potrebbe essere un post questo tuo commento.. Bello, davvero bello, peccato l’introspezione e la sensibilità manchino a così tante persone. Grazie per il pensiero, davvero.

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